SENTIERO DEI PRINCIPES ETRUSCHI
Percorrere un itinerario sulla via degli Etruschi affascina molti visitatori, un po’ per la magia che questo popolo evoca un po’ per un alone di mistero che ancora oggi, nonostante numerosi rinvenimenti, circonda questa grande civiltà.
Due sono le valli del territorio aretino che conservano considerevoli testimonianze etrusche, il Casentino e la Valdichiana, tutte e due scelte dagli Etruschi come luogo di stanziamento per la loro posizione geografica, la prima verso nord, oltre gli Appennini, la seconda territorio di passaggio verso sud, verso Chiusi.
E’ in questo percorso che si innesta il Sentiero della Bonifica e, con il Sentiero dei Principes, si raggiunge il cuore della città dei morti dell’antica “Curtun”, il nome con il quale gli Etruschi chiamavano Cortona.
La nascita della città come insediamento è attestata fino dall’VIII-VII secolo a.C., ma soltanto nel V-IV secolo a.C. la città viene racchiusa da possenti mura delle quali ancora oggi è possibile vedere una buona parte lungo il tratto che porta verso il santuario di S. Margherita.
Si può immaginare come Cortona e la piana sottostante dovevano apparire ai viaggiatori etruschi: da un lato la città dei “vivi”, distesa lungo le pendici del Monte S. Egidio e dall’altro la città dei “morti”, con le sue necropoli e i tumuli a valle, nella pianura del "Clanis". E’ la stessa vista che ancora oggi si può godere arrivando da Perugia, da Chiusi o da Arezzo.
All’incrocio di queste tre grandi direttrici sono situati due tumuli caratteristici per la loro conformazione semisferica e chiamati dagli abitanti del luogo “Meloni”. Databili fra il primo e il secondo quarto del VI secolo a.C. rappresentano una straordinaria testimonianza di quella ricca e potente aristocrazia etrusca che si insediò e detenne il potere già intorno al VI secolo a.C. I “meloni” sono solo una parte del grande parco archeologico della città che trova naturale conclusione nel Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona.
Viaggiando lentamente nella fertilissima valle del “Clanis” si percorre anche il tempo immersi in un museo a cielo aperto che unisce, ora come allora, le antiche città di Arezzo, Castiglion Fiorentino, Cortona e Chiusi. |
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